Programma

Il nostro
programma

Il nostro obiettivo è rilanciare il territorio di Seravezza, farne un luogo in cui la gente voglia venire ad abitare volentieri. Non un posto di transito, ma un territorio ridente in cui sia possibile e conveniente fermarsi, mettere su famiglia, aprire un’impresa, mandare i figli a scuola, assistere in modo moderno chi ha più bisogno. Per aver questo occorre che il Comune, che è la principale cellula organizzativa della comunità, si proponga come luogo efficiente di gestione della cosa pubblica; un comune in cui non si vedono aumentare le tasse in cambio di servizi che diminuiscono o peggiorano, ma l’opposto; un comune che tutela lo sport, la cultura, la salute, l’ambiente, il lavoro, le tradizioni, il dialogo con i comuni vicini, la concordia sociale; un comune che torna a stringere un rapporto diretto coi cittadini, diventa un luogo di ascolto e uno strumento di soluzione dei loro problemi.

Provvedimenti immediati

Organizzazione interna

Ci occuperemo immediatamente di riorganizzare la macchina comunale, valorizzando il personale che è la prima e più importante risorsa del sindaco. Se del caso, dopo aver ascoltato i dipendenti, cambieremo assetti, aumenteremo gli organici, semplificheremo e agevoleremo l’accesso agli uffici e ai procedimenti per i cittadini. Cercheremo di aumentare l’organico della polizia municipale, anche in una visione comprensoriale, per avere a disposizione una pattuglia notturna e per assicurare maggiore prossimità alla popolazione. Costituiremo un ufficio per le relazioni col pubblico, con un centralino telefonico vero, eliminando il detestabile e inefficace risponditore automatico, di modo che per il cittadino sarà sempre possibile rintracciare il servizio o il funzionario richiesto. Ogni giorno ci saranno amministratori presenti in comune, festivi compresi, senza limitazione di ricevimento. Valorizzeremo il sito internet e i canali di comunicazione social del comune, e si aggiungerà un’applicazione per comunicare col comune e prendere direttamente appuntamenti con amministratori e uffici. Ammoderneremo tutti i regolamenti comunali, rendendoli meno sanzionatori e più istruttivi.

Decoro urbano

Costituiremo un assessorato e un’unità operativa specifica per il decoro urbano, e organizzeremo delle squadre stabili di operai, interni ed esterni all’ente, per assicurare gli interventi manutentivi rapidi. Batteremo il territorio palmo a palmo per riportarlo sveltamente a una condizione dignitosa. Ci diamo come obiettivo 6-12 mesi per riportare a uno stato di decoro accettabile ogni frazione. Riordineremo la segnaletica orizzontale e verticale ed eseguiremo uno studio del passaggio giornaliero di camion in alcune zone del comune, con i conseguenti provvedimenti; aumenteremo i cestini per la spazzatura e abbatteremo le barriere architettoniche ancora presenti. Spazzeremo frequentemente le strade e le piazze. Puliremo i marmi dei marciapiedi e i monumenti anneriti. Installeremo irrigatori nelle aiuole. Installeremo nuove telecamere di sorveglianza. I cimiteri saranno aperti anche il lunedì, e con il caldo estivo anticiperemo l’orario mattiniero di apertura, valutando un eventuale affidamento fiduciario della loro gestione per assicurare stabilmente dignità e decoro alla memoria dei defunti.

Politiche economiche e fiscali

Verificheremo lo stato del Bilancio comunale e indicheremo da subito le strade da scegliere per governare la finanza locale cercando di invertire la rotta in materia di tassazione.Cercheremo di neutralizzare la tendenza all’incremento dei costi per fermare l’aumento di tassazione, specialmente per la spazzatura. Ci spaventa la tendenza dello stato a mascherare l’aumento dell’imposta sulla casa sotto forma di revisione degli estimi catastali oppure di sostituzione dei “vani” con i “metri quadrati”. Sempre di aumento di tasse sulla casa si tratta, e l’esattore dovrebbe diventare il comune anche senza averlo voluto. Quindi ... occhio. Ci sarà da combattere per tenere bassa l’IMU. Per quel che ci riguarda, vogliamo sgravare più che aggravare di tasse i cittadini. Cercheremo di mettere in circolazione denaro, sbloccando il più possibile una regolamentata attività edilizia sul territorio, dando le opportune agevolazioni a chi muove il settore facendo risparmiare sugli oneri di urbanizzazione, con una politica rivolta soprattutto a favore dei giovani. Incentiveremo l’applicazione del bonus edilizio aprendo uno sportello facilitatore a disposizione di chi vuole ristrutturare. Per garantire inoltre un graduale ritorno alla normalità nel periodo post Covid, anche nel caso di cessazione del regime statale di esonero, continueremo ad agevolare anche per il 2022 sul piano tariffario l’occupazione del suolo pubblico per l’esercizio del commercio e della somministrazione. Saremo vicini ai commercianti nella loro scommessa di contribuire a far risalire il prestigio del comune di Seravezza. Allo stesso modo, inseriremo agevolazioni tributarie per le associazioni di volontariato che organizzano iniziative di carattere pubblico. Riteniamo inoltre che fino a che un programma di sistemazione dignitosa dei cimiteri non sia stato completato, il canone per il servizio di luce votiva sia una spesa ingiustificata, e pertanto debba essere abbassato fino al minimo consentito. Animeremo la fiscalità locale invitando i cittadini – anche attraverso le categorie professionali e i patronati -ad utilizzare sistematicamente la scelta del 2 e del 5 per mille per sostenere economicamente il mondo del volontariato locale in questa fase difficile di uscita dal Covid. Creeremo un’unità operativa di esperti, dedicata esclusivamente al reperimento dei possibili canali di finanziamento per le opere pubbliche più importanti che travalicano la capacità di bilancio ordinario del comune. Poi vi è la programmazione dei cinque anni, che fonderà sulle indicazioni che ci stanno provenendo in questi giorni dai cittadini durante i nostri incontri. Si può quindi intuire che si tratterà in ogni caso di idee e proposte estremamente concrete, per realizzazioni visibili, di immediata percezione da parte di tutti.

Territorio

La piana

Querceta non è una frazione e basta. Querceta è il cuore pulsante dell’economia del nostro comune, è crocevia di transiti e di interessi e luogo di regolazione e sviluppo di servizi cittadini. Questo centro, negli ultimi anni, non ha ricevuto dalla pubblica amministrazione la dovuta attenzione. Il degrado è dappertutto, a cominciare dalle piazze principali. Nel parcheggio sotterraneo cola materiale calcico che danneggia le auto.

Dunque, se saremo chiamati a governare la metteremo subito in ordine come merita. Ma sarà solo un provvedimento di attacco, perché il grosso dei problemi verrà dopo. Querceta va ripensata e individuata come centro motore della Versilia, dotato anche di necessari uffici comunali distaccati. In tal senso, cercheremo senz’altro di mantenere la disponibilità dell’ex distretto ASL, per utilizzarlo anche come sede per associazioni, a cominciare dalla Proloco.

Sono anni che Querceta richiede di essere riconsiderata come polo di attrazione del commercio e dei servizi anche per i comuni vicini e per il turismo estivo. Ma sono anni che le buone idee, anche se ci sono, restano al palo. Querceta va ripensata, ridisegnata e potenziata in funzione della sua vocazione di moderno centro di servizi, ma anche del suo tasso elevato di qualità della vita assicurato dalla sua cerchia esterna di strade immerse nei campi e negli uliveti.

Il nodo del cavalcavia malandato ci impone una riflessione attenta sui problemi della viabilità della piana. I cittadini non sono stati minimamente informati sulle conseguenze potenzialmente dirompenti sulla viabilità, sulla sicurezza e sull’economia che comporterebbero per almeno due anni i lavori di rifacimento del ponte sulla ferrovia così come ipotizzato. Più che per una ristrutturazione del ponte attuale, noi siamo infatti per la realizzazione di un tunnel che venga realizzato in massima parte con il cavalca ferrovia ancora in uso, e che eviti quindi le lunghe e devastanti conseguenze che temiamo per il traffico. Deve essere un tunnel comodamente collegato con l’Aurelia, secondo le previsioni del Piano Strutturale del comune, e riteniamo che in collaborazione con Anas e RFI si possa pervenire alla sua realizzazione. È opportuno quindi che questa possibilità venga esplorata compiutamente e soprattutto resa nota ai cittadini che in caso contrario verrebbero sottoposti a un enorme sacrificio. Secondo  noi, una strada deve staccarsi dalla provinciale e allinearsi con la via Fonda passando sull’area del vecchio cimitero (già bonificato negli anni ’90 proprio dal sindaco Alessandrini) per mitigare le problematiche legate al passaggio di un eccessivo numero di camion, e sull’altro lato deve collegarsi con l’area terminal. Invece, a valle della ferrovia, l’Aurelia andrà ben collegata con la via Alpi Apuane.

La piazza Matteotti va riqualificata tenendo conto delle indicazioni provenienti dagli incontri con la realtà cittadina. Dobbiamo tenere conto anche del fatto che il vecchio palazzo delle scuole quasi certamente dovrà essere demolito e ricostruito in quanto per renderlo antisismico nelle condizioni attuali costerebbe troppo. Possiamo approfittarne dunque per dare al palazzo un valore cittadino più ampio e multiruolo, prevedendovi le sedi associative nel seminterrato, un piano terra con negozi e uffici con galleria centrale di collegamento delle due piazze (Matteotti e Pellegrini), e degli spazi ai piani superiori da destinare al museo del Palio e a una mostra permanente dei prodotti enogastronomici e artigianali del nostro comune. In ogni caso dovremo prevedere nuovi parcheggi a servizio del centro che ricaveremo senz’altro dalla riqualificazione dell’area ex-Olimpia. Anche l’area ex Sidis e l’ex area Lensi devono essere sottoposte a recupero.  Vi sono lampioni da spostare per togliere barriere architettoniche dai marciapiedi. Terremo aperti alcuni uffici distaccati nell’ex distretto ASL. In diverse strade del Ranocchiaio e del Frasso servono asfaltature, completamenti di fognatura e nuovi punti luce.

Per garantire inoltre un graduale ritorno alla normalità nel periodo post Covid, anche nel caso di cessazione del regime statale di esonero, continueremo ad agevolare anche per il 2022 sul piano tariffario l’occupazione del suolo pubblico per l’esercizio del commercio e della somministrazione. Saremo vicini ai commercianti nella loro scommessa di contribuire a far risalrie il prestigio del comune di Seravezza.

Vogliamo riportare le giostre nel centro di Querceta per far rivivere al meglio il San Giuseppe in paese ai ragazzi e ai genitori.

La piazza Pertini è un intervento pieno di errori, va totalmente rifatta. La pavimentazione d’inverno congela, alcune piastre di marmo sono saltate e le persone rischiano di inciampare o scivolare. Il parcheggio sottostante non è isolato a dovere, e in caso di pioggia le auto parcheggiate rischiano di essere danneggiate da colate di soluzione calcica. Serve un marciapiedi sull’Aurelia verso Ponterosso almeno su un lato. Tutti errori che la giunta uscente, dopo anni sta cercando di mitigare, sotto elezioni, con interventi tampone provvisori richiesti al gestore.

Il sottopasso centrale va sottoposto a maggiore sorveglianza di sicurezza sia diurna che notturna, così come il sottopasso pedonale della Madonnina, altro errore storico delle ultime amministrazioni (che scelsero di buttarvi i soldi destinati al palazzetto delle contrade) che versa anche in condizioni pietose da ogni punto di vista.

Ma non dobbiamo pensare a Querceta solo come un insieme di problemi esistenti da risolvere: Querceta ha anche bisogno che si pensi in grande, perché l’aumento di interesse dalla marina verso l’entroterra ci fa capire che Querceta si deve attrezzare a ricevere la spinta del cambiamento e del possibile sviluppo. Il reperimento di nuovi parcheggi appare come una assoluta priorità. Lo dicono tutti e non è una novità per nessuno: la riqualificazione di Querceta, negli ultimi venti anni è stata promessa ad ogni elezione ma l’impegno non è mai stato mantenuto dall’amministrazione in carica, che si è limitata (anche questa volta, l’ennesima) a ripromettere. Noi sappiamo cosa serve a Querceta, e lavoreremo per far partire il processo di riprogettazione del paese: un collegamento del centro con l’area ex Olimpia, la destinazione pubblico-privata da dare a quest’ultima, che dovrebbe regalare a Querceta un’area pubblica da adibire a parcheggi e anche ad eventi legati alle contrade, e un verde pubblico alternativo a quello ormai ingestibile di via don Minzoni, dove vanno sostituite anche le piante che danneggiano le auto in sosta.

Pensiamo anche a una futura destinazione delle aree della attuale Ditta Barsotti, che devono essere ridisegnate in funzione del quartiere, con un piano di recupero che contempli una trasformazione residenziale con spazi a parcheggio e a verde di uso pubblico in particolare nella zona delle ex pozze di via Fiumetto, mentre per l’area vicina alla via Aurelia vediamo bene una perequazione che preveda l’allargamento di via Fiumetto e un’area a parcheggio di fianco alla Chiesina con alberi e panchine ai lati.

Dagli anni della messa in sicurezza dell’area industriale si parla di ripristinare la passerella Silicani per ricollegare le Ciocche con il Puntone. Verrà rifatta. Realizzeremo un guado per attraversare il fiume a piedi o in bici fra via Fiumetto e via Fontana su Vaiana.  Venti anni di amministrazione non sono bastati per rifarla, anzi, è stata dimenticata. Va ricostruita. I sottopassi vanno imbiancati e ben illuminati. Servono due nuove rotonde dedicate al Palio e alle contrade sulla via Alpi Apuane, una nuova uscita della provinciale lungo la ferrovia verso Massa, alternativa all’attuale via Fonda; lo sgombero della Pantanella e la prospettiva ineludibile di una riunificazione delle due parti separate di Querceta, sono i punti cardine del progetto, che costituirà prima di tutto un impegno di relazioni istituzionali con gli enti sovraordinati e di ricerca sistematica dei finanziamenti pubblici e privati necessari a realizzare questi obiettivi, inavvicinabili per un comune che pensi solo con le entrate correnti a disposizione, ma potenzialmente accessibilissimi se innestiamo nel progetto esperienza politica e incisiva creatività. Noi ci vogliamo provare: per Querceta vogliamo pensare in grande, perché ce la dobbiamo battere con i principali centri vicini, senza smarrire la sua identità di splendido centro immerso nel verde ricco di tradizione e di storia.

Ripa e Pozzi sono le zone di maggiore attrattiva residenziale. Tendenzialmente tranquille, sono trafficate soprattutto nelle arterie principali di passaggio. Quella di Ripa deve essere completamente rivisitata e abbellita, anche in funzione dell’interesse prodotto dalle nuove attività sociali introdotte presso la comunità parrocchiale e dal passaggio importante in paese della via Francigena, che porta centinaia e centinaia di pellegrini a passare soprattutto d’estate dalla nostra frazione.

L’ingresso nel comune di Seravezza da Vallecchia, tenendo conto della via Francigena che ci passa, deve essere meglio valorizzato. Per poter sfruttare meglio la posizione di Ripa come punto di convergenza tra le diverse frazioni, è necessario riqualificare alcuni suoi punti cardine, come la ex area Mencaraglia e la stessa piazza Europa, che ha bisogno anch’essa di urgenti interventi di miglioramento: infatti è sempre sporca, aiuole con erba alta e piante inesistenti o secche. L’illuminazione è scarsa. Il parchetto dietro la chiesa resta inutilizzabile perché non è curato abbastanza e c’è gente che vi lascia sporcizia che non viene rimossa per giorni. Via Mignano è abbandonata a sé stessa, senza decoro. Gli abitanti da molto tempo si lamentano e chiedono interventi. Alcune manutenzioni potrebbero essere condotte dal comune in collaborazione con l’associazionismo, in modo sperimentale e soddisfacente per tutti.

A Ripa mancano alcuni servizi, e i ragazzi della contrada non hanno una sede idonea per poter coinvolgere più persone al rientro dalla difficile stagione del Covid. Per fortuna è intervenuta l’iniziativa della Parrocchia a regalare qualcosa ai ragazzi. Va precisato che il comune non ha mosso un dito per aiutare o agevolare finanziariamente questa impresa, salvo poi intestarsela vergognosamente come un successo dell’amministrazione uscente.

Il tratto del fiume di Ripa che parte dalle pozze sotto strada è spesso impercorribile a causa dell’erba alta, la sporcizia e la mancata sorveglianza. Va dunque riorganizzato e adattato di nuovo alle passeggiate. Sulla via De Gasperi e sulla via Foccola si corre troppo, per cui saranno adottate misure e soluzioni tecniche non particolarmente invasive, ma certamente efficaci per rallentare la velocità. Da studiare la possibilità di realizzare una pista ciclabile fra Corvaia e Ripa.

Risolveremo il problema degli assembramenti al Fontanaccio in modo molto semplice. Pochi sanno che alla fontanella posta nel parchetto dietro la chiesa, da sempre arriva il surplus dell’acqua del Fontanaccio, un accorgimento voluto all’epoca dal sindaco Alessandrini per non sprecare l’acqua. Pertanto sarà sufficiente dirottare una maggiore quantità di acqua verso la fontanella, risolvendo il problema del parcheggio. Questa soluzione poteva essere stata adottata da tempo, ma evidentemente nessuno ci ha pensato.

Il monte di Ripa va tenuto monitorato sul piano dell’assetto idrogeologico, e vanno completati i servizi urbani per la parte alta, soprattutto la pubblica illuminazione che peraltro negli ultimi anni è stata inopinatamente depotenziata. Nel centro di Ripa, poi, vogliamo organizzare prestissimo il nuovo asilo nido del comune.

Pozzi è frazione residenziale per eccellenza. Se si osserva dall’alto su Google Maps, si capisce che razza di valore costituiscano gli ampi e diffusi oliveti che la caratterizzano rispetto alla Versilia posta sotto il fiume. Pozzi non ha bisogno di grandi interventi urbanistici in espansione, semmai di trasformazione educata di vecchie aree artigianali dismesse. Ha soprattutto bisogno di rispetto per la tranquillità che da sempre assicura alla residenza. Va senz’altro migliorata la pubblica illuminazione. Il centro del paese soffre oggi un carico di traffico la cui velocità deve essere maggiormente controllata, e sconta da sempre una carenza di parcheggi, che intendiamo integrare alla svelta con soluzioni sia pubbliche che pubblico-private. Ci sono realtà di degrado visibili dalla strada che sono patologiche, soprattutto sulla via Guicciardi, con piani di recupero mai partiti che potrebbero assicurare fra l’altro nuovi parcheggi per lo stadio Buon Riposo. Su questo aspetto vorremmo incidere sveltamente. Un’opera di cui Pozzi ha bisogno per i suoi servizi è la sopraelevazione di un piano della Pubblica Assistenza, che metteremo fra le priorità assolute della nostra Amministrazione.

Prenderemo iniziativa presso l’ERP per accelerare la manutenzione degli edifici di alloggi popolari e delle loro pertinenze. L’ex passaggio a livello di via Bottari è un punto degradato di Pozzi che va sanato.

 

Capoluogo e Montagna

CAPOLUOGO

Seravezza purtroppo è sciupata e avvilita, perché in questi ultimi anni l’amministrazione comunale l’ha maltrattata. Nel centro storico del capoluogo i problemi lasciati irrisolti vengono tra l’altro avvertiti come il sintomo di una situazione politico-amministrativa precaria e disorganizzata. Ciò che in questi anni si è visto di buono in Seravezza, è stato portato dall’associazionismo e dall’iniziativa privata. Viceversa, i segni del degrado pubblico sono visibili: le strade sono sporche, le aiole secche e incolte, i tombini intasati, le luci consumate, i marciapiedi rotti e sporchi. Occorre dare una sterzata sul piano del decoro urbano. Lo si farà rivoluzionando il sistema degli interventi manutentivi.

I seravezzini continuano a registrare una lontananza del Mediceo dal centro storico. Il recupero del Palazzo Rossetti (acquistato negli anni 90 dall’amministrazione Alessandrini fra le proteste di chi oggi vorrebbe farne un fiore all’occhiello), dopo essere stato più volte promesso, è ancora di là da venire. In paese mancano parcheggi. La passerella sul fiume chiede da ben venti anni di avere un controllo di efficienza e una pitturata, ma sta marcendo. I provvedimenti legati alla viabilità sono stati assolutamente deleteri: far partire il cantiere del palazzo comunale mentre vi era accanto quello ancora aperto del Pio Istituto Campana, è stato un provvedimento tecnicamente incomprensibile, che ha messo a disagio mezzo paese. Quanto sia stata maltrattata Seravezza nei suoi servizi lo mostra anche la vicenda dell’Ufficio Postale: la riduzione a tre giorni dell’attività dell’Ufficio di Via Marconi è stata una follia, per un capoluogo che per di più fa fronte alle esigenze dei cittadini della collina. Che dire poi della sanità? I servizi dell’ex ospedale Campana non esistono quasi più: il primo soccorso è stato soppresso, gli ambulatori si svuotano, i medici vanno in pensione e la gente deve prendere un nuovo medico che visita in altri centri. Dal comune neanche una parola sul punto.  L’ASL chiude il centro ausili all’ospedale e nessuno dal comune dice niente: noi riteniamo che almeno per le urgenze il comune dovrà sostituirsi all’ASL nel reperimento de nel noleggio delle attrezzature. L’amministrazione comunale uscente ha mostrato poi di non aver assolutamente le idee chiare sull’organizzazione scolastica, che a Seravezza è un fattore determinante di crescita e di sviluppo del paese e delle sue attività, insieme a quello sanitario. La scuola Frediani è stata chiusa, lo sarà per chissà quanti anni, e intanto i ragazzi sono stati trasferiti in altre scuole. Limitarsi a promettere una futura e indefinita ristrutturazione del plesso, per la creazione di un mirabolante quanto improbabile “polo” scolastico futuro, senza per ora nemmeno la previsione dell’impegno finanziario e senza far cenno al problema dei parcheggi, è poco responsabile, una promessa elettorale e nulla più. Una soluzione anche temporanea migliore esisteva, ma non è stata neanche presa in considerazione. Per l’assetto scolastico di medio termine, noi ipotizziamo in via temporanea una riduzione degli spazi occupati dal comune per creare nuovo spazio all’istituto alberghiero.

La sede di rappresentanza del comune va portata nel Palazzo Rossetti. Il Mediceo va rilanciato davvero, non a parole. Le mostre devono tornare ad essere i grandi eventi degli anni ‘90 che registravano decine di migliaia di presenze e che coinvolgevano l’intero paese. Questo è il modo migliore per tenere il Mediceo agganciato al Centro Storico. Dunque verrà messo in discussione il ruolo e la funzionalità della Fondazione Terre Medicee, che finora ha portato solo forti debiti che le ultime amministrazioni hanno posto a carico dei contribuenti. Si daranno spazio e valore anche agli artisti locali seravezzini, che rappresentano un parterre prestigioso e un’autorevole espressione culturale della nostra terra. La collaborazione con la Pro Loco di Seravezza tornerà ad essere il principale motore delle attività culturali paesane.

MONTAGNA

Non è difficile inquadrare i problemi e i desideri della nostra montagna, che ovunque ci sentiamo segnalare e suggerire durante i nostri incontri: viabilità di collegamento, viabilità di sicurezza, decoro pubblico e mobilità nei paesi, parcheggi, efficienza nella raccolta dei rifiuti, servizi, depuratori da potenziare o ristrutturare. I cittadini del nostro entroterra collinare sono molto concreti. L’esperienza del lock down ha fatto capire a molti come la scelta di vivere vicini alla natura, anche se apparentemente lontani dai maggiori centri di servizio, possieda una sua logica e una sua caratteristica vincente. L’importante è che l’amministrazione comunale si faccia sentire vicina, e in questi anni purtroppo non è accaduto.

La prima esigenza riguarda la mobilità: ci sono ancora paesi come Fabbiano e Cerreta Sant’Antonio che hanno un’unica via di accesso. Questa condizione deve cambiare, e una via di uscita alternativa deve essere garantita. Bisogna poi individuare nuove postazioni di parcheggio pubblico un po’ in tutti i paesi. La mobilità interna dei paesi deve essere facilitata per gli anziani e i disabili. Un problema molto sentito è quello del servizio di raccolta della spazzatura, che nei piccoli paesi la gente vorrebbe sempre adeguato alla notevole tassazione versata. I depuratori vanno ridimensionati soprattutto per il periodo estivo che vede un aumento degli abitanti. Quello di Azzano è quello che versa in condizioni più severe, e necessita di un intervento completo di adeguamento e ristrutturazione che dobbiamo realizzare insieme a Gaia. La strada della montagna sarà oggetto di diversi interventi di allargamento e di creazione di piazzole di scambio, per consentire una mobilità più sicura e adatta al traffico veicolare moderno. Ristrutturare e abitare in montagna è impegnativo e finanziariamente oneroso. Faremo in modo che le regole edilizie rendano facili e vantaggiosi gli interventi di recupero e adeguamento dei fabbricati rurali. È infine una contraddizione cercare di invogliare la gente a ristrutturarsi una casa in collina se poi non vi arriva un segnale di rete internet adeguato. A questo disservizio occorre porre mano alla svelta.

Se la montagna ha bisogno di attenzione e di cure continuative è anche perché essa costituisce potenzialmente una risorsa straordinaria, in grado di generare sviluppo, occupazione e investimenti sfruttando le sue ricchezze ambientali, agricolo-forestali e turistiche. I paesi della nostra collina hanno bisogno di vedere migliorata la qualità dei servizi scolastici, postali, socio-sanitari e tecnologici, che vanno allineati a quelli della piana. Dobbiamo riconoscere che in questo settore di impegno, negli ultimi anni si poteva fare molto di più. Senza fare tante polemiche e senza illudere nessuno, è bene domandarci cosa si può fare per invertire la rotta rispetto a questa situazione di abbandono.

Riteniamo che la futura amministrazione comunale potrà svolgere un ruolo attivo, promuovendo un cambio di passo in termini di risalita e di rinascita imprenditoriale da parte dei residenti attraverso la partecipazione alle opportunità finanziarie circolanti.

L’amministrazione può e deve elaborare proposte e progetti fattibili come abbiamo fatto negli anni post alluvione del 1996, che vide un fervore di impegni nella ricostruzione ma soprattutto nel realizzare progetti per le infrastrutture e costruire le condizioni per migliorare la qualità della vita per il futuro.

Nei prossimi anni attraverso i Piani di Sviluppo Rurale, i fondi GAL (Gruppo di Azione Locale)  co-finanziati dall’Unione Europea, il piano e fondo di coesione aree interne e il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza dal Covid19, saranno destinate ingenti risorse alla Regione Toscana. È facile comprendere che sarà fondamentale un ruolo attivo del comune nell’attivazione di progetti di carattere pubblico che privato capaci di generare sviluppo della montagna seravezzina.

Il solo Piano sviluppo Rurale 2022/2024 vale oltre 600 milioni di euro, con cui si possono sostenere le imprese e gli imprenditori del settore agricolo-forestale per sviluppare i trasporti e migliori servizi socio-sanitari e di sicurezza, ma anche per qualificare l’offerta turistica, sviluppare la sentieristica, incentivare il potenziamento delle strade forestali, promuovere i prodotti della filiera agro-alimentare e le coltivazioni  agricole e dei boschi: insomma si  potrà aprire una nuova economia fondata sulla riconversione ecologica, che potrà rappresentare, assieme alla cultura e all’arte,  il vero motore per il futuro della nostra montagna.

La regione in questi anni, assieme all’Unione dei Comuni e al Consorzio di Bonifica toscana nord, ha promosso un programma di manutenzione dei corsi di acqua finalizzata alla riduzione del rischio idraulico, per contrastare i sempre più frequenti fenomeni di erosione e di frana che hanno interessato il nostro territorio montano e che sono stati causati soprattutto dall’abbandono e dalla mancanza del presidio abitativo.

Con il Piano per la Difesa del Suolo, la Regione finanzia interventi di consolidamento utili a conseguire il doppio risultato di aumentare la sicurezza nei territori montani e di prevenire disastri alluvionali delle pianure (come fu quello del 1996.

Il nostro impegno, in caso di elezione, sarà quello di incentivare ulteriormente le politiche di sviluppo e di ricerca di equilibrio ambientale coi finanziamenti e le opportunità regionali, attraverso i piani di gestione e di intervento delle Unioni, e dei consorzi di bonifica, e l’incoraggiamento della multifunzionalità delle imprese agricole e boschive, in grado di dare frutti non solo economici ma anche di grande ricaduta ambientale e sociale.

Pertanto il nostro impegno si concentrerà sulla realizzazione rapida di una serie di iniziative:

  1. Valorizzare le risorse agro forestali e turistiche accedendo alle opportunità finanziarie di sostegno dell’economia montana, promuovendo la multifunzionalità delle imprese, la costituzione di consorzi agricolo forestali e le produzioni tipiche locali, progettando e realizzando investimenti infrastrutturali in viabilità ordinaria, forestale e sentieristica per incentivare il turismo ambientale e naturalistico.
  2. Costituire un ufficio aperto a tutti i residenti, alle associazioni e alle imprese per facilitare il loro accesso ai finanziamenti regionali ed europei.
  3. Realizzare con l‘Unione dei comuni e il Consorzio di bonifica toscana nord un accordo di programma per presentare progetti di prevenzione dai dissesti diffusi in una logica di Bacino per accedere ai finanziamenti Regionali.
  4. Realizzare assieme all’ente Parco delle Alpi Apuane progetti di riconversione ecologica e di economia circolare con progetti da elaborare con la partecipazione dei cittadini residenti

Attività economiche e turismo

Tutti gli incontri svolti nel periodo elettorale ci hanno evidenziato quanto sia necessario avere a disposizione un tavolo permanente di coordinamento e monitoraggio delle azioni di promozione delle attività economiche commerciali, agricole e artigianali. La tendenza alla trasformazione dell’apparato commerciale e i nuovi interessi verso il nostro comune provenienti da fuori, ci fanno capire dobbiamo assecondare questa tendenza positiva. Querceta in particolare sta mostrando interessantissimi segnali di attrazione di nuova clientela da fuori comune, proponendosi come alternativa efficace ai centri turisticamente affollati, anche in funzione di una intelligente politica dei prezzi effettuata. Mobilità, parcheggi, servizi integrativi, pulizia della città e accoglienza decorosa del visitatore saranno i principi cardine della politica comunale di sostegno al commercio. Gli operatori questo si aspettano, e noi cercheremo di assicurarlo. Anche i mercati storici fanno parte di questo scenario positivo: rappresentano una ricchezza per i nostri paesi, e l’amministrazione comunale dovrà tutelarli in un’ottica di salvaguardia, stabilizzazione e potenziamento.

Un altro segnale da non lasciar passare inosservato è la ripresa nel nostro comune di attività agricole condotte sia in forma familiare che imprenditoriale. In questo senso anche il lock down ci ha insegnato qualcosa: le persone stanno in vario modo recuperando un rapporto con il loro territorio, e la ripresa di una pratica agricola locale non può che essere una nuova possibilità di arricchimento, che dobbiamo incoraggiare con i nostri strumenti di pianificazione territoriale. Lo sviluppo rurale in funzione enogastronomica e turistica non può prescindere dal coinvolgimento degli agricoltori nel futuro di Seravezza. Il presidio quotidiano, senza sosta, sul territorio è un elemento che dobbiamo sfruttare in chiave di prevenzione e lotta al dissesto idrogeologico e degli incendi boschivi e tutela del patrimonio agricolo e boschivo così come della promozione”. Le imprese agricole devono essere maggiormente coinvolte anche nell’animazione del territorio in occasione di eventi ed iniziative. Sono circa 200 le imprese agricole nel comune di Seravezza per circa 500 ettari di superficie agricola utilizzata. Dal recupero dei terreni abbandonati, in particolare gli oliveti, e dalla valorizzazione DOP delle varietà autoctone come il Quercetano, e delle altre specialità agricole espressione della nostra comunità, siamo convinti possa ripartire un nuovo percorso di rinascita per il nostro agroalimentare. I prodotti tipici, il cibo, sono una delle principali motivazioni nella scelta degli spostamenti, che siano vacanze o soggiorni brevi. Gli agricoltori devono essere considerati alleati strategici del turismo perché curano le nostre colline, le rendono paesaggio e promuovono il territorio attraverso i loro prodotti e l’accoglienza come nel caso degli agriturismi. Ma lo fanno, spesso, troppo spesso, da soli. Noi vogliamo accompagnarli con un maggiore coinvolgimento, anche nelle iniziative pubbliche come eventi e con tutti gli strumenti che, come ente comunale, abbiamo a disposizione per farli crescere, e vogliamo facilitare l’accesso ai servizi di assistenza e di sportello per l’accesso ai finanziamenti.

Vi è la possibilità di realizzare ed aprire al pubblico una riserva di pesca, nel tratto Argentiera-Seravezza, di circa 2 kg, fruibile in primavera ed autunno a seconda della portata d’acqua, e gestita come una zona di ripopolamento specifico (ZRS), utile per creare indotto turistico nei mesi “fuori stagione” per strutture ed esercizi di accoglienza del territorio. Il tratto può essere gestito dall’Unione dei comuni oppure dato in concessione ad una associazione che curi i ripopolamenti del fiume e il sistema dei tesserini.
Allo stesso modo dovremmo incoraggiare il turismo e lo sfruttamento intelligente e salutare del tempo libero. La collaborazione storica con l’Ufficio Informazioni della Pro Loco di Seravezza sarà  decisiva. Il fiume, sottoposto negli ultimi anni a diverse attenzioni e persino a un “contratto” per il suo sviluppo in funzione escursionistica e turistica, in realtà viene continuamente maltrattato. Presso le pozze frequentate dai turisti estivi possiamo trovare discariche disseminate, mentre l’argine del Versilia nella piana, dove si dovrebbe poter passeggiare a piedi o andare in bici, è sempre coperto di erbacce. Il nodo dell’interruzione di Ponterosso per poter camminare sull’argine lungo tutta la nostra piana e oltre, chiede ancora di essere risolto. Nel fiume comincia a ripresentarsi anche il problema del materiale litoide che si ammassa nell’alveo. Bisogna dragare di nuovo prima che il nostro fiume costituisca una nuova potenziale fonte di pericolo. Ormai è una richiesta generalizzata quella di regolamentare e rendere sicuro e al tempo stesso redditizio il flusso enorme di turisti che va a bagnarsi nelle pozze d’acqua del fiume Serra. Bisogna approfittarne per creare opportunità di lavoro. Da diversi anni l’amministrazione comunale viene inutilmente sollecitata a disciplinare quelle attività. Si tratta di un’inerzia ingiustificata e colpevole. La cosa più credibile da fare è uno studio professionale immediato sulla possibilità di sfruttamento turistico sostenibile della risorsa fiume alla Desiata e intanto disciplinare con intelligenza i flussi. Certamente per il prossimo anno assicureremo parcheggi e navette evitando il parossismo registrato anche nelle settimane scorse. Allo stesso modo da decenni è segnalata l’assenza di strutture ricettive nel comune di Seravezza sotto la ferrovia. Riteniamo che l’area posta davanti al golf potrebbe essere un’area ideale per un insediamento del genere, e per questo sarà necessario intraprendere una apposita trattativa con la Regione. Nel frattempo, aiuteremo il sistema di accoglienza diffusa che si va formando spontaneamente nel nostro comune, legandolo alle iniziative culturali e artistiche come Cibart e Enolia.

Industria

Il dibattito di questi ultimi anni è incentrato sulle cave, che sono messe sotto il fuoco di fila di gruppi di opinione e di associazioni ambientaliste e difese strenuamente dal mondo dell’impresa. Da una parte non possiamo fare finta di non accorgerci che tutt’oggi l’economia del marmo porta pane e lavoro, in modo diretto o indiretto, a gran parte della popolazione di Seravezza; dall’altra sappiamo però che si tratta di un’attività che non è senza conseguenze sul piano ambientale e non solo. Se per il lungo periodo ci si può immaginare un progressivo percorso di riconversione dell’economia versiliese, per il breve e medio periodo appare corretto accompagnare questo processo abbastanza naturale di trasformazione socio-economica con saggezza e attenzione verso l’ambiente, che è valore inestimabile e appartiene anch’esso a tutti, adottando tutti i correttivi e le limitazioni che sono necessari per rendere più sostenibili e meno impattanti le attività. Nel breve periodo, mettere sotto attacco definitivo le poche cave di Seravezza mentre a Carrara si fa il bello e il cattivo tempo, è solo un’inutile autoflagellazione che va a massacrare il tessuto economico del nostro comune senza risolvere il problema ambientale generale, perché i nostri laboratori continueranno a lavorare blocchi estratti altrove, aumentando così il numero dei camion in arrivo dall’area apuana. Altra cosa è parlare di filiera del marmo, che nel comune di Seravezza dovrebbe essere seguita maggiormente, e che va dall’estrazione del blocco al monte alla lavorazione nel piano, dalla produzione artistica fino al riutilizzo del residuo finale.

Nel comune di Seravezza, il settore lapideo con oltre 500 addetti rappresenta il 65% di tutta l’occupazione manufatturiera. In Versilia, su 540 milioni di euro di valore generato ogni anno, ben 190 ricadono poi sul territorio sotto forma di pagamenti a fornitori, collaboratori, assistenti e contoterzisti locali (dati di Confindustria, giugno 2021). Dunque, per non produrre danni economici irreparabili, nell’immediato occorre affrontare il dibattito sull’escavazione con cautela e con molto giudizio.

Se poi, il grido di protesta contro le cave si leva per motivi legati al comportamento irresponsabile tenuto da certe imprese di escavazione, allora si tratta di un altro tipo di problema, che va affrontato con responsabilità e con la necessaria fermezza. Passaggi di camion vicino alle case, polveri sottili nell’aria, rumori e pericoli per la sicurezza sono temi da non trascurare, e per i quali la pubblica amministrazione ha gli strumenti per far rispettare la legge, sol che li voglia o li sappia usare. Le imprese devono adeguarsi con ragionevolezza e spirito di sacrificio alle regole di convivenza che servono ad assicurare a tutti i cittadini una migliore qualità della vita.

Occorreranno pazienza e disponibilità da parte di tutti, ma sembra ormai maturo il tempo di avviare l’attività estrattiva verso un modello governato e virtuoso, in cui si individuano tecniche meno invasive di estrazione, si distingue con attenzione la produzione di blocchi da quella degli inerti, non si disperde marmettola, e infine si ridiscute con misura e ponderazione la funzione della tassa marmo. In fondo, la vicenda difficile e delicata degli usi civici ha dimostrato che i cittadini non hanno rinunciato a considerare il marmo una ricchezza comune, che appartiene a tutti, e pensano che se da una parte si prendono risorse, è giusto dall’altro far ricadere sulla comunità locale una parte di questa ricchezza. Noi pensiamo che lo si possa fare anche dando lavoro, servizi e benessere ai cittadini che sopportano il carico gli inevitabili disagi legati a questa attività.

Uno sforzo in direzione della garanzia della sicurezza e della salute della gente va senz’altro fatto, e anche nel breve termine, con la collaborazione delle imprese. Nel capoluogo e nella piana il passaggio di camion anche in transito da un comune all’altro, costituisce un problema serio, e nessuno lo può sottacere. Nel breve periodo, il passaggio da via Marconi deve essere regolamentato in modo ferreo, così come quello che scende verso Riomagno che sconta anche la presenza di una strada inadeguata e polverosa. Il problema sul Serra si avverte non solo vicino alle case, ma anche sul piano della sicurezza stradale, soprattutto d’estate, quando migliaia di persone praticano quei luoghi per divertimento. Rinnovare le asfaltature, lavare le gomme, utilizzare camion di più avanzata tecnologia, regimentare gli orari di passaggio sono cose di cui si può discutere subito. Nel medio termine reinseriremo la previsione di un tunnel tra Ceragiola e Valventosa destinato al traffico pesante, da realizzarsi in project financing. Nella piana, vi sono alcuni adeguamenti necessari per armonizzare la convivenza fra le abitazioni e gli ultimi laboratori rimasti. Quello più importante è quello che riguarda il traffico proveniente da Massa, che vogliamo risolvere attraverso una variante di prolungamento della via Fonda sull’area del vecchio cimitero di Querceta.

Un errore sarebbe quello di pensare al marmo ormai solo come problema, invece che come risorsa. In realtà, uno dei principali sbocchi benefici della lavorazione del marmo, quello artistico e culturale, non è mai stato davvero indagato con energia e creatività. Si tratta di un limite assai grave, considerando che da decenni anni il nostro comune è meta attrattiva per centinaia di stranieri che vengono per un semestre da noi per svolgere corsi di scultura attratti dal fascino del marmo. Abbiamo non solo le cave, ma anche i siti di archeologia industriale da valorizzare e far visitare dalle Cervaiole alla Costa. Nostri particolari obiettivi sono quelli di illuminare la strada che da Fabbiano porta alla Cappella, e di realizzare una ferrata sulla via per la Tacca Bianca, incredibile e suggestivo itinerario guidato per escursionisti dell’ambiente. Vogliamo ripristinare il Sentiero dei Cavatori da Azzano alla Polla. Più in generale, vogliamo mettere a disposizione una serie di percorsi museali, naturalistici e anche archeologici, meglio se guidati e illustrati storicamente, da realizzarsi con la collaborazione delle imprese del marmo, senza dimenticare che possiamo attirare nel nostro comune l’attenzione degli artisti di tutto il mondo, per mezzo di appropriate iniziative culturali.

Urbanistica ed Edilizia

Da almeno venti anni il problema generalizzato dei cittadini di Seravezza è la tendenza a rallentare o addirittura a neutralizzare l’iniziativa edilizia privata. Da anni è richiesta al comune una maggiore collaborazione per accelerare i tempi di rilascio delle pratiche presentate. E non è tanto un fatto burocratico né di uffici comunali, quanto un atteggiamento politico, uno scollamento fra paese reale e paese legale, perché l’amministrazione comunale non riesce a darsi né tempi né organizzazione, e nemmeno a riscrivere le regole che non funzionano.

Facciamo solo qualche esempio: lo strumento urbanistico è fermo dal 2009, ed andrebbe revisionato assieme al piano operativo. Su una grande fetta di territorio non esiste la sicurezza idraulica e non si può intervenire anche se in teoria ci sarebbero i requisiti. Non ha senso chiedere al privato la verifica di tale condizione per la parte di sua proprietà. In pratica a pezzettini ognuno dovrebbe fare la sua verifica idraulica o idrogeologica. Il comune ha creato un problema e lo ha scaricato sui cittadini. Il risultato è che tutto è fermo, con la beffa estrema di una previsione di edificabilità laddove non è possibile costruire per altri motivi: in pratica una falsa disponibilità che va a scapito delle quantità edificatorie previste per l’intero territorio. Non è più rinviabile uno studio idrogeologico completo e un quadro progettuale per la messa in sicurezza del territorio lungo l’asta del Bonazzera di competenza di Seravezza, in modo che siano soddisfatte le condizioni per applicare le norme del regolamento urbanistico. Pietrasanta l’ha fatto, noi no.
In generale, bisogna coordinare in modo intelligente e flessibile le norme comunali con quelle sovraordinate. Va completamente revisionata la classificazione del patrimonio esistente. Bisogna rivedere l’attuale modello di pseudo-sviluppo urbanistico, liberandolo dai lacci della burocrazia che mortifica l’attività dei professionisti del settore. Bisogna riscrivere delle regole-quadro all’interno delle quali la responsabilità di chi opera sarà la regola da seguire. Dovremo agevolare il più possibile il recupero del patrimonio edilizio esistente, in particolare nella collina, dove il presidio abitativo ci garantisce da frane e incendi. Occorre rivedere la previsione dei comparti attuali, che non partono (vedi quello della Serra), così come il recupero edilizio delle strutture ex produttive: a titolo esemplificativo, il progetto tanto strombazzato dalle precedenti amministrazioni sulla ex area Paiotti a Corvaia è ancora al palo, così come occorre dare una svolta all’ex area Mencaraglia a Ripa, l’ex cinema Poggione. Va rivisto completamente lo strumento della perequazione, attualmente insopportabile sulle cosiddette aree edificabili BL come sui piani di recupero, una richiesta ricattatoria inutile e persino controproducente per il pubblico interesse, che blocca lo sviluppo da oltre un decennio. Vi è ormai un eccesso di aree a verde, soprattutto in certe zone. Meglio gli allargamenti stradali e i parcheggi. Nei lotti fino a 2000 mq la perequazione non va applicata. Oltre i 2000 mq va applicata comunque in modo il più possibile concertato, a meno di emergenze documentabili. Per semplificare la vita a chi deve ristrutturare o ampliare, la superficie minima consentita per un’unità immobiliare deve essere aumentata, ampliamenti e frazionamenti devono essere consentiti. Serve maggiore flessibilità nei cambi di destinazione, soprattutto per i fondi a piano terra e i vecchi laboratori in zone urbane e nei borghi antichi. Deve essere dato un incentivo alle giovani famiglie in termini di riduzione di oneri. Pensiamo a un incentivo destinato al ripopolamento delle frazioni montane, un aspetto di presidio e di prevenzione territoriale di vitale importanza per tutti: per ogni famiglia residente o che prenderà residenza in un’unità immobiliare in un borgo montano ristrutturandola, il comune potrebbe rimborsare, direttamente o con altre agevolazioni, l’intero ammontare degli oneri comunali dovuti, con obbligo di residenza per un certo numero di anni ed eventuale restituzione in caso di vendita anticipata.

Nella piana, invece, un incentivo vorremmo riconoscerlo alle persone sotto i 40 anni che ristrutturano un’unità immobiliare, mediante uno sconto di oneri del 50%, anch’esso vincolato all’obbligo di residenza per 5 anni. Sempre per le giovani famiglie, bisogna prevedere una percentuale di edilizia convenzionata in forma di villette a schiera. Va accolta la richiesta di spostamento di rustici nell’ambito del lotto, così come il recupero abitativo e l’ampliamento degli annessi agricoli in montagna. Il sistema di abbattimento delle barriere architettoniche nel comune dovrà essere sottoposto a revisione generale per apportare i necessari adeguamenti.

Scuola

Sull’organizzazione della scuola c’è da fare un discorso a parte, perché si tratta di uno dei punti nevralgici della vita di un comune, e dunque una proposta amministrativa come la nostra non può tacerne, perché dalla qualità del servizio assicurato si può comprendere il livello di modernità e di efficienza dell’intero comune.

Quando si parla di organizzazione scolastica, si parla di un servizio pubblico che si affianca alla didattica degli insegnanti, toccando in modo diffuso e distribuito, direttamente o indirettamente, tutte le famiglie del comune.

La parte organizzativa del servizio scolastico vede il comune al primo posto, non solo come proprietario degli immobili, ma anche come responsabile dell’assistenza tecnico-logistica ai ragazzi e alle loro famiglie. Pertanto, un assessorato alla scuola non può costituire una semplice delega a seguire sommariamente il settore per conto del sindaco, ma un vero nodo strategico del comune e delle sue attività sul territorio.

All’offerta educativa primaria si deve affiancare una flessibile offerta di assistenza tecnico-logistica alle famiglie e alla scuola per la migliore tutela dei nostri bambini. Faremo ogni sforzo per aiutare i nostri cittadini a conciliare le esigenze famigliari e quelle lavorative, non solo nel periodo scolastico, ma anche durante il periodo di chiusura estiva delle scuole.

Assicureremo un servizio di scuolabus completo che copra tutte le situazioni con la necessaria flessibilità anche in funzione della situazione transitoria attuale delle scuole. Anche le necessità di assistenza scolastica con gli educatori per i ragazzi con L.104 saranno soddisfatte per sollevare le famiglie dal loro gravoso impegno, realizzando nel complesso una reale inclusione.

Il cosiddetto orario pre scuola e post scuola costituisce un punto critico del servizio scolastico. Il “Pea” è l’unico Istituto Comprensivo a non aver fatto il prescuola, con forte disagio per le famiglie i genitori lavorano. Il compito del comune è quello di assicurare personale integrativo che prenda in custodia i bambini al mattino prima di entrare in classe e subito dopo la fine delle lezioni, per consentire ai genitori di conciliare i propri orari di lavoro con quelli di entrata e uscita dalla scuola. Non va scordata la necessità di dotare le fermate degli scuolabus di pensiline a protezione dei ragazzi in attesa. Va rivisto il regolamento degli scuolabus (fermate aggiuntive, regime assicurativo) per agevolare il trasporto dei ragazzi dalla montagna, soprattutto in questa fase transitoria difficile.

Le famiglie vanno aiutate anche nei periodi critici dopo la fine (giugno) e prima dell’inizio (settembre) dell’anno scolastico, affiancando alle colonie anche ulteriori attività di svago o di recupero scolastico, per sostenere i genitori dopo la fine della scuola a giugno e prima dell‘inizio a settembre.

Insomma, per far crescere il nostro comune dobbiamo pensare a una scuola moderna e ricca di opportunità per i bambini ma anche per le stesse famiglie.

La situazione delle famiglie del nostro comune impone un potenziamento dell’esperienza del tempo pieno, anche in forma modulare, con due giorni di rientro per la didattica, ed altri di attività alternative facoltative, concentrate in un’unica scuola assistita da servizio scuolabus, ovviamente con possibilità di scelta e adesione per i genitori.

Quella del nido è un’altra esigenza ormai indilazionabile, se si vuole parlare di assistenza alle famiglie. Ma è inutile proporre ipotesi improbabili come il ventilato polo unico alla Frediani da ristrutturare. L’amministrazione comunale fin qui è stata assente ed è andata avanti solo con dichiarazioni e proclami vuoti di sostanza. Il nido serve adesso, non fra qualche anno, e noi abbiamo già individuato la possibilità di istituirne in modo rapido uno subito efficiente a Ripa, presso l’ex asilo delle suore, una struttura praticamente già idonea e attrezzata. In questo modo potenzieremo l’offerta comunale, fin qui limitata ai posti che ci vengono offerti tramite convenzione dal comune di Pietrasanta. Si tenga conto che grazie alla disponibilità e all’efficienza di quel comune, non solo vengono ospitati 10 bambini in più rispetto al pattuito, ma viene assicurato loro anche uno sconto consistente (anche fino al 30%) sulla retta grazie al reperimento di contributi istituzionali.

La scuola media “Pea” è estremamente bisognosa: nel mentre continua a slittare l’inizio dei lavori di adeguamento energetico dell’edificio, intanto vi sono carenze antiche irrisolte: bagni da sistemare, classi troppo numerose, penuria di spazi per laboratorio, la mancanza di un corridoio di copertura.

Tocchiamo poi il punto, assai dolente, sul quale l’amministrazione uscente è caduta penosamente. La soluzione poco ragionevole adottata per sistemare gli alunni della Frediani va ripensata completamente. Il trasferimento, così come organizzato, scorpora fisicamente le classi, spezza i moduli didattici in più tronconi, costringe i bimbi della montagna a farsi 40 minuti di scuolabus e differenzia gli orari delle lezioni creando non poco disagio. Nel frattempo, la programmazione della giunta uscente non prevede il finanziamento del progetto: il Documento Unico di Programmazione di quest’anno sposta al 2023 la sola “ricerca” dei finanziamenti. Dunque, quando la scuola sarà pronta sarà forse il 2026, mentre i ragazzi di Seravezza completeranno un intero ciclo scolastico in un container, come nelle zone terremotate.

L’obiettivo sarà riportare immediatamente gli alunni della Frediani a Seravezza, rispettando la modularità della didattica per le classi 1^/3^ e 4^/5^. Si farà di tutto per addivenire a una soluzione tecnicamente percorribile, che liberi le scuole di Ripa e del Frasso dai disagi loro apportati con questo adattamento forzato. Non è pensabile che coi tempi lunghissimi di ristrutturazione previsti per la scuola Frediani, i ragazzi di Seravezza e della montagna vivano insieme ai loro insegnanti come sfollati del terremoto.

Il servizio mensa è da rivedere in molti aspetti, soprattutto per l’aspetto qualitativo e dell’offerta. Va individuata e responsabilizzata una figura di genitore che a cadenze regolari si unisca agli alunni a mensa per verificare gli standard di qualità del cibo.

Se a Seravezza vogliamo una scuola moderna che eviti la dispersione scolastica e anzi attiri nuova utenza da fuori comune, diventa ineludibile una riflessione sulla dotazione tecnologica a disposizione dell’offerta didattica. Presso tutti i plessi è necessario un adeguamento del cablaggio con la fibra (al momento presente solo al plesso della scuola media di Marzocchino) mentre nel resto dei plessi è presente solo un mediocre e mal funzionate segnale WI FI. In effetti, il periodo della DAD durante la pandemia è ricordato da tutti come un periodo di drammatica difficoltà tecnica. Come è noto, la copertura di rete in montagna è particolarmente carente, e questo non è più accettabile. In generale, occorre dotare le classi di strumenti digitali adeguati. L’introduzione della Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) risale a più di un decennio fa, ma a Seravezza ancora non tutte le classi le hanno, nel mentre sono già in circolazione nuove e più moderne tipologie di grandi schermi didattici;

Il servizio è da migliorare, pensando magari anche a esperienze aggiuntive di colonia montana, che si potrebbero organizzare sfruttando i nostri plessi in montagna. Si proseguiranno i servizi di ludoteca. Il baby parking dovrà dare risposta soprattutto a chi deve lavorare di notte o di urgenza e non sa a chi affidare figli piccoli.

Il nostro alberghiero, che in questi anni ha dimostrato una grande capacità di attrazione dell’utenza esterna, merita tutto il supporto dell’amministrazione sul piano logistico e operativo. Il nostro obiettivo immediato è quello di sbloccare i progetti di ristrutturazione già finanziati che ancora faticano a partire in provincia. Nel medio termine, l’obiettivo sarà quello di ampliare le possibilità di sviluppo dell’istituto realizzando a cura del comune una cucina aggiuntiva.

Associazioni Sport e Cultura

Sul fronte dell’associazionismo e del volontariato, ereditiamo delle macerie. L’amministrazione uscente è stata davvero devastante. Oltre a sfrattare le associazioni dalle loro sedi senza offrire loro una valida alternativa, è riuscita anche a distruggere la consulta del volontariato e a far pagare alle associazioni ogni tipo di imposta in occasione delle loro iniziative.

Oltre a confermare le sedi attuali alle associazioni che ancora ce l’hanno,  come la Pro Loco di Seravezza, ci dovremo attrezzare a trovare locali alternativi provvisori a tutte le organizzazioni associative rimaste senza la loro sede. Rastrelleremo tutti gli spazi disponibili e ne individueremo di nuovi.

Una sterzata decisa dovrà avere la collaborazione fra comune e pro loco di Querceta per dare pieno e vero sostegno alle manifestazioni delle contrade legate al Palio, evento poliedrico cui non possiamo non riconoscere l’enorme valore sociale e anche il livello di prestigio raggiunto. Deve diventare un evento “del comune” e non semplicemente “nel comune”. L’Amministrazione deve impegnarsi a programmare con la proloco fin dalla fase di predisposizione del Bilancio, i criteri di intervento che possono rendersi necessari per far sì che eventi tanto impegnativi e complessi da organizzare non ricadano soltanto sulle spalle dei volontari della proloco e delle contrade. Le contrade vanno aiutate sia nella programmazione che nell’organizzazione dei momenti più impegnativi di attività, sia sotto forma di aiuto materiale che di sgravio degli ingiusti balzelli comunali attualmente incombenti sulle loro spalle. Siamo dell’avviso che una buona tensostruttura risolverà tanti problemi per gli sbandieratori e i musici che devono provare, e potrebbe servire anche per riportare il festival sul territorio comunale.

In generale, non mancherà il nostro sostegno a tutte le associazioni di volontariato che organizzano eventi. Ci preme molto essere vicini a quelle associazioni e quei gruppi che si occupano stabilmente dei soggetti più fragili, dei disabili e degli anziani, e che meritano un particolare rispetto perché sollevano la pubblica amministrazione da compiti gravosi che pure le spetterebbero come dovere. Non mancherà mai a queste associazioni la nostra affettuosa attenzione. Importantissimo è poi il ruolo di quelle associazioni che partecipano alle attività di protezione ci vile.

In generale, nei nostri incontri abbiamo avvertito difficoltà e disappunto non solo per il fatto che in alcuni casi le associazioni vengono sfrattate dal comune che non intende rinnovare le convenzioni, ma anche per i costi che le associazioni debbono sostenere col comune stesso per qualsiasi tipo di attività. Le agevolazioni di un tempo su tasse e imposte comunali per le associazioni, sono state progressivamente cancellate. Andranno via via ripristinate attraverso opportune modifiche ai regolamenti comunali, dalla Tari per le sagre e le sedi, alle affissioni, al suolo pubblico. Aiuteremo le contrade anche nella fruizione del Buon Riposo, sul quale in passato le contrade hanno spesso investito risorse proprie. La gestione attuale della piscina comunale non è soddisfacente per le frequenti chiusure, e una struttura del genere deve trovare la sua ragione d’essere soprattutto a supporto dei ragazzi che necessitano in continuità di accedere alla piscina per ragioni di salute, di crescita e di prevenzione. La casa dei giovani deve trovare un migliore e più frequente utilizzo, e il servizio “informagiovani” va collocato meglio rispetto alla posizione attuale dietro l’edificio. Dobbiamo pubblicizzare maggiormente il territorio comunale e in generale quello versiliese e apuano, sia sui social che nei luoghi pubblici.

La cultura in questi anni è stata messa in mano a una Fondazione, le Terre Medicee, che ha portato tanti debiti posti a carico del contribuente, e pochi eventi di interesse e di qualità. Anche in questo caso, si riparte da dove si era rimasti: tornare al livello delle grandi mostre che registravano ventimila presenze ogni estate.

Abbiamo in mente diverse iniziative interessanti: promuoveremo il museo dell’arte sacra versiliese, aiuteremo Cibart, iniziativa bella e tutta locale, a svilupparsi. Collaboreremo col Pucciniano, la Versiliana e villa Bertelli per iniziative condivise. Durante l’estate utilizzeremo le piazze per allargare il bacino di interesse al di fuori dell’esclusività del Mediceo, esponendo le opere di una stessa rassegna anche negli edifici del centro e sulla piazza Carducci, predisponendo un percorso ‘guidato’ tra i due poli, così da favorire il collegamento tra il centro storico ed il Palazzo Mediceo. Valorizzeremo l’archivio storico e cercheremo donazioni per integrarlo, così come il Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica attraverso progetti ludico-didattici rivolti a scuole e famiglie, con visite guidate che coinvolgano anche la bellissima esperienza della Fondazione Arcade che opera di fianco al Palazzo. Amplieremo l’orario di apertura della Biblioteca Comunale Sirio Giannini, coinvolgendo gli istituti scolastici in progetti alla scoperta della storia, e delle tradizioni del territorio a cura di figure esperte. Proporremo la ripresa dell’iniziativa “Fontane d’autore” abbandonata dalle ultime amministrazioni, per abbellire i nostri centri storici e realizzare percorsi turistico-culturali. Istituiremo un Museo di Arte Sacra che conservi i manufatti artistici più interessanti del territorio, quali arredi, dipinti e paramenti sacri. Daremo nuova vitalità al simposio artistico della Cappella, in modo da offrire ai visitatori un connubio tra la bellezza del luogo e la secolare lavorazione artistica dei nostri marmi. Vogliamo anche organizzare una mostra annuale dell’artigianato e dei prodotti agroalimentari versiliesi a Querceta, per portare visitatori nella nostra piana. Realizzeremo un museo delle contrade e del Palio dei Micci a Querceta. Potenzieremo il premio Silvano Alessandrini organizzato dalla Proloco, onoreremo la figura di Enrico Pea con l’istituzione di un premio di poesia, e recupereremo il progetto di valorizzazione della carriera e della filmografia di Renato Salvatori. Sosterremo il progetto di recupero dei percorsi delle antiche ferriere e delle miniere a uso turistico, in collaborazione con le associazioni che se ne stanno occupando alacremente. Nella valle del Serra, oltre a risolvere i problemi relativi al traffico, ai parcheggi ed alla intensa affluenza di visitatori, stimoleremo progetti turistici con il coinvolgimento delle attività commerciali che permettano ai turisti di conoscere e vivere anche i borghi del nostro comune. In proposito, assieme alla nostra Pro Loco intensificheremo e miglioreremo i rapporti con l’Ambito Turistico Versilia, nell’ambito della Convenzione tra i Comuni per la gestione associata delle funzioni di informazione e accoglienza turistica. In linea con le indicazioni di Toscana Promozione, l’Agenzia regionale cui fa capo l’Ambito versiliese, perseguiremo l’obbiettivo fondamentale di coinvolgere tutti gli operatori del nostro territorio nella realizzazione e la promo-commercializzazione di pacchetti turistici che abbiano come oggetto le peculiarità storiche, artistiche, ambientali e eno-gastronomiche del territorio di Seravezza. Rilanceremo il nostro rapporto storico con la città gemellata di Calatorao, la manifestazione degli Azzano d’Italia e il rapporto stretto con la comunità dei lucchesi nel mondo. Sul piano dell’accoglienza turistica, approfitteremo delle iniziative di riqualificazione edilizia dei manufatti dismessi per favorire la creazione di B&B ed agriturismi nelle diverse zone del comune, e in particolare nei pressi della via Francigena e nelle aree rurali della piana. Promuoveremo anche la realizzazione di “Alberghi diffusi” nel centro storico di Seravezza e nei paesi, per favorire la fruibilità del territorio e dei borghi antichi ed al contempo integrare i redditi di quei cittadini che metteranno a disposizione i loro locali. Favoriremo la valorizzazione turistica ed enogastronomica dell’Olivo Quercetano, con la realizzazione di percorsi ciclabili alla scoperta degli oliveti più antichi e con la creazione a Querceta di un’area espositiva sugli antichi strumenti di frangitura, dove i produttori locali certificati potranno promuovere i loro prodotti. Affideremo all’Associazione dell’Olivo Quercetano gli oliveti di pregio di proprietà comunale per lo svolgimento di attività promozionali e didattiche.

La pandemia ci ha fatto comprendere l’importanza della vita all’aria aperta e dello sport e ci ha fatto recuperare alcuni valori individuali e collettivi. Una particolare attenzione dobbiamo riservarla al bisogno dei nostri giovani di trovare migliori prospettive di vita dopo un’esperienza del genere che li ha penalizzati oltre misura. Dobbiamo renderci conto che per migliorare davvero la qualità della vita dei nostri ragazzi, sul piano delle dotazioni di servizi non possiamo più continuare semplicemente ad assicurare e mantenere “l’esistente”. Bisogna ribaltare il tavolo, rovesciare la mentalità, fornire nuove opportunità, pensare ad investire e anche a condividere fra comuni vicini.

Nel nostro comune operano diverse realtà associative di carattere sportivo o del tempo libero, spesso in crescita grazie all’impegno volontaristico dei loro responsabili, che ottengono risultati importanti non solo nell’agonismo, ma anche nell’educazione e nella formazione dei nostri ragazzi. A fronte di questo patrimonio di giovani che saranno la classe dirigente di domani, da decenni il comune non riesce ad aumentare la propria offerta di servizio per la loro crescita e per il potenziamento delle loro opportunità.

Sappiamo anzi che con la perdita del vecchio campo dei platani a Seravezza si sono ridotti ancor di più gli spazi disponibili, mentre alcuni sport fino ad oggi ritenuti minori stanno richiedendo nuova attenzione e soprattutto spazi di gestione sia per l’agonismo che per la formazione di base, come avviene per il volley, il pattinaggio a rotelle e la ginnastica artistica.

La nostra impiantistica è ormai come un recipiente stretto che non riesce a contenere le esigenze crescenti del mondo sportivo locale. Sappiamo anche che alcuni impianti, come quello di via Catene e della montagna seravezzina, sono sottoutilizzati e potrebbero utilmente essere potenziati per accogliere nuove iniziative. Sappiamo anche che esistono possibilità di finanziamento di questi interventi. Metteremo in priorità “1” le opere necessarie ad adeguare questi due campi. Nel caso di Minazzana per omologarlo ad alcune categorie ed adeguare gli impianti. Nel caso di via Catene vogliamo coprire il campetto con una tensostruttura alta abbastanza per le prove degli sbandieratori, e organizzarlo modularmente per rispondere anche alle esigenze di altri sport, come il volley, il basket e il pattinaggio artistico, tenendo conto che presso il bocciodromo afferente alla struttura, esistono bagni e spogliatoi che saranno potenziati allo scopo, per consentire uno sfruttamento complessivamente efficiente di questa bella realtà associativa in cui si realizza un modello interessantissimo di aggregazione di persone a cui piace stare insieme per passare il tempo libero.

Quest’ultima priorità di via Catene va soddisfatta subito se si vuole dare una risposta vera e seria, altrimenti i disagi degli sportivi non verranno rimossi. Non ci sfugge infatti la rilevanza che stanno acquisendo nel nostro comune specialità come la ginnastica artistica, che chiede spazio sia per le attività agonistiche che per la formazione di base dei più piccoli. Le palestre comunali, infatti, sono oggi in una fase di sofferenza per le necessità di adeguamento strutturale delle diverse scuole, e non riescono attualmente a soddisfare tutte le richieste.

Il discorso si sposta necessariamente poi sul vecchio tema della struttura polivalente per Palio. Progettata e finanziata dall’Amministrazione Alessandrini a fine anni 90, fu abortita dalla successiva amministrazione che preferì deviare quei soldi sul sottopasso pedonale della Madonnina. Le amministrazioni successive hanno poi invertito la rotta e promesso di nuovo alle contrade il famoso Palamiccio (o Palapalio), che però è rimasto sempre lettera morta. Nel piano operativo 2021-2023 redatto dall’attuale amministrazione, la struttura sportiva da prevedersi in via Ciocche è rinviata a data da destinarsi, perché “altri interventi più urgenti hanno fatto passare in seconda priorità l’esecuzione dell’intervento”. Noi siamo intenzionati invece a dare una struttura del genere al paese, e la vediamo bene nell’area ex Olimpia, sia perché Querceta verrà vissuta di più, sia perché l’area di via Ciocche è piccola, oltre che non sufficientemente urbanizzata e dotata di parcheggio. Riteniamo, d’accordo con le contrade consultate, che una tensostruttura polivalente, adatta all’addestramento degli sbandieratori e capiente anche per ospitare il festival, possa essere la soluzione più idonea per il Palio e per Querceta.

Con il Seravezza Calcio e il suo ambizioso programma abbiamo piena sintonia, e siamo pienamente soddisfatti della sua capacità di auto organizzazione e di servizio pubblico. Il comune ci metterà il suo con l’adeguamento della struttura interna di servizio. Ci metteremo alla ricerca di finanziamenti per omologare il Buon Riposo alla categoria superiore, e cercheremo di ottenere nuovi parcheggi dalla riqualificazione delle aree dismesse del Poggione.

Il Gruppo Sportivo di Minazzana sta svolgendo un ruolo sociale importantissimo, che sosterremo con un intervento deciso sul piano impiantistico di adeguamento a norma e di omologazione per categorie superiori, per consentirgli il decollo definitivo.

Va apprezzato lo sforzo di realtà come la “Pallavolo Versilia ASD”, che ha solo bisogno di spazi maggiori per poter gestire al meglio le proprie attività.

Certamente rivalorizzeremo anche i campetti di Riomagno e Corvaia, prenderemo in considerazione un accordo possibile con la parrocchia della Cappella per riutilizzare il campetto sopra strada.

Il funzionamento della piscina comunale lascia molto a desiderare, e si ricevono in merito svariate lamentele dall’utenza. C’è bisogno di una sterzata sul piano gestionale.

Un progetto innovativo che ci interessa tantissimo sviluppare, è quello che riguarda il ripristino di una serie di percorsi adatti per gli appassionati dell’escursionismo a piedi o in bike, nei quali all’attività sportiva e di svago si uniscano il ritorno all’amore per la natura e la scoperta delle opportunità agroalimentari e di soggiorno sulle nostre montagne. Vogliamo far scoprire le nostre zone e le nostre risorse di accoglienza ai gruppi che seguono le centinaia di bikers nelle loro gare sui sentieri. Nel pieno rispetto delle regole di utilizzo e con una segnaletica appropriata, promuoveremo un evento di mountain bike sul sentiero n. 140 che dal Folgorito scende al monte di Ripa, la Rocca e Seravezza. Contemporaneamente cercheremo di organizzare percorsi meno impegnativi, non agonistici e ben segnalati, per i giovani e gli appassionati delle passeggiate montane che intendano andare alla scoperta della Versilia interna attraverso la sua sentieristica.

Sicurezza e Protezione civile

Il sistema di sicurezza del nostro comune va integrato con ulteriori telecamere di sorveglianza. Chiederemo in sede di comitato provinciale di pubblica sicurezza la possibilità di rafforzare i presidi di forze dell’ordine soprattutto in certi periodi dell’anno. Vogliamo assolutamente riprendere la gestione associata intercomunale della polizia municipale per assicurarci la presenza sulle strade di una pattuglia notturna. Il sistema di protezione civile del comune di Seravezza, che anni fa era un modello esportato in tutta Italia, è stato sostanzialmente smantellato. Le attività di monitoraggio territoriale che facevamo nelle frazioni montane tutte collegate via radio con il centro comunale, è stata in larga parte smantellata, almeno sul livello della partecipazione popolare. Intendiamo ricostituirla soprattutto per il suo valore di aggregazione paesana. Che sia la radio o una rete di Whatsapp, il collegamento fra gli amministratori e le frazioni più esposte ai rischi idrogeologici sarà costante. Le attività di monitoraggio dei boschi che assicuravamo un tempo grazie alla collaborazione delle associazioni di cacciatori, anch’esse sono state spente e accantonate. Noi riavvieremo questo rapporto stretto, perché nessuno conosce i nostri monti e i sentieri – anche quelli secondari- come i nostri cacciatori, abilissimi anche nella ricerca delle persone disperse. Il centro comunale di Protezione civile è afflitto da nomadismo, non si più quante volte è stato spostato in questi ultimi anni: un’altra brutta carenza dell’amministrazione uscente. Si tratta di riprendere pazientemente da dove eravamo rimasti, individuare un luogo definitivo per collocare il centro comunale, e riavviare le attività di monitoraggio e di prevenzione e di formazione dei volontari e dei cittadini, riallacciando i collegamenti con i presidi delle frazioni montane, sia per la sicurezza urbana che per quella dalle calamità naturali. Come accennato, promuoveremo, partecipandovi con i nostri amministratori, dei gruppi Whatsapp assieme ai comitati di frazione o di vicinato che organizzano forme di autotutela e di mutuo soccorso per motivi di salute, sicurezza, protezione civile, problemi di prossimità. Vogliamo che tutte le zone del comune siano cardioprotette. Installeremo man mano i DAE necessari, e promuoveremo i corsi per i cittadini per il loro utilizzo.

Sociale e Volontariato

L’ambito sociale e sanitario del nostro comune è assai variegato, così come lo è l’ampio spettro di problematiche esistenti cui far fronte.

Promuoviamo salute e benessere, sia fisico e psicologico, dei nostri cittadini, e per farlo, dobbiamo agire su più fronti e sostenere costi, che devono quindi almeno raggiungere gli obiettivi prefissati.

Non potremmo farcela da soli se non ci fosse garantita la vicinanza del mondo del volontariato del settore socio-sanitario, con cui sopperiamo alle carenze una politica regionale e ASL sempre più avara nel fornire i servizi alle persone bisognose. Il sistema sociale del nostro comune si fonda infatti in larga parte sul contributo decisivo di benefiche associazioni di volontari che svolgono un ruolo decisivo a favore dei soggetti fragili o più deboli del nostro comune e non solo, e che provano coraggiosamente ad alleviare le famiglie nel loro faticoso e spesso doloroso compito.

Dati per scontati i meriti delle grandi associazioni sanitarie del comune per il loro ruolo storico, non possiamo non ricordare altre esperienze di straordinario valore, quali il “Gruppo per servire” che sarà sempre al centro della nostra attenzione.

La consulta del volontariato, uscita distrutta dalla gestione dell’amministrazione comunale uscente, sarà ricostituita con pazienza e tenacia. Il mondo delle associazioni troverà nel comune un interlocutore attento capace di dare sostegno e supporto oltre che di chiedere servizi gratuiti, perché il rapporto tra la pubblica amministrazione e il mondo del volontariato non può essere a senso unico.

 

Salute e benessere per i cittadini è una parola d’ordine. L’inclusione è la chiave per far sì che questo valore sia distribuito a tutti senza distinzioni. Dunque saremo molto attenti ad indagare le situazioni di potenziale svantaggio, di disagio o di rischio sul territorio, sia dal punto di vista sociale che da quello sanitario, per intervenirvi tempestivamente.

Questa consapevolezza ci ha spinto in particolare a considerare l’organizzazione scolastica, l’offerta formativa e l’attenzione socio-sanitaria verso la crescita dei ragazzi come strettamente legate per risolvere potenziali situazioni di grave svantaggio per ragazzi più sfortunati e per le loro famiglie.

La colonia marina (da migliorarsi dal punto di vista strutturale) andrebbe integrata con un soggiorno estivo in montagna, da realizzarsi preferibilmente nella scuola di Azzano e allargata agli anziani, cui vorremmo offrire, in accordo con le associazioni, delle opportunità di carattere turistico-culturale sotto forma di visite guidate e partecipazione ad eventi.

Abbatteremo le barriere architettoniche rimaste, cominciando da quelle che si trovano nelle zone di servizio più frequentate, senza scordare uffici pubblici e supermercati, anche con l’utilizzo delle comunicazioni aumentative (CAA).

Siamo intenzionati a difendere le strutture ospedaliere che sono attualmente in dismissione e chiusura presso l’ospedale Versilia. Intendiamo dare battaglia in Regione sul depauperamento in corso dei servizi sanitari versiliesi. Istituiremo un fondo speciale d’urgenza per sostituirci alla ASL in caso di inadempienza per la dotazione di ausili sanitari, delicatissimo settore assistenziale. Il Pio Istituto Campana tornerà ad essere una struttura di eccellenza, ben integrata con la realtà sanitaria comunale e col volontariato. La copertura dei servizi sanitari di base va integrata e rilanciata. Nel nostro capoluogo da tempo qualcosa non sta più funzionando: il comune ha lasciato chiudere il punto di primo soccorso all’ex Campana senza colpo ferire. Mancano ora anche i medici di base, e la ASL non sta dando alcuna garanzia di ripresa di un servizio ambulatoriale corretto. Anzi. Occorre farsi sentire con fermezza in sede di conferenza per garantire le necessarie coperture orarie.

Il sistema sociale del comune di Seravezza è strutturato da almeno quaranta anni, e si tratta soprattutto di assicurarne l’efficienza finanziaria e di potenziarlo con nuove offerte di servizio legate alle nuove necessità, sia per i casi fragili di carattere tipico (anziani, disabili, minori, devianze, ecc.) che col potenziamento di servizi di sportello e di ascolto per nuove categorie di bisogno, soprattutto in ambito di politiche giovanili e di crisi post Covid, giovani coppie lavoratrici con bambini,  ricerca di occupazione, solitudini, cura dei disagi, ricerca di un maggiore e nuovo benessere.

Ci interessa coadiuvare l’aumento di interesse e di attenzione verso gli animali domestici come fonte di serenità e di compagnia affettuosa e fedele per le persone, soprattutto quelle più sole, creando ove possibile degli sgambatoi. Oltre a sostenere e cercare di migliorare la situazione del canile comprensoriale, collaboreremo coi rifugi versiliesi per favorire il più possibile le adozioni.

Esigenze delle frazioni

BASATI

Viene richiesto un adeguamento - anche in larghezza - della strada della Zingola, con posizionamento di guard rail e realizzazione di parcheggi supplementari. Viene richiesto anche il potenziamento del trasporto pubblico.Un accettabile decoro del paese viene identificato nel taglio periodico ma frequente dell’erba, la cura del cimitero, la manutenzione della pubblica illuminazione, la revisione profonda del servizio di spazzatura per quantità e qualità dei servizi, anche presso il cimitero, dove occorre arrivare con un mezzo piccolo. Per quanto riguarda le opere pubbliche, è richiesto il potenziamento della fognatura e dell’impianto di depurazione paesano. Sul piano generale, viene avvertita come importante la tutela dell’associazionismo paesano e la semplificazione degli adempimenti per chi fa volontariato. Importante è considerato anche lo snellimento della burocrazia in comune a tutti i livelli, specialmente nell’edilizia.

FABBIANO

È richiesta – e promessa – da anni la realizzazione di un parcheggio nella parte alta del paese. Aggiungiamo che vi è la necessità di un suo collegamento con le cave della Cappella e il fondovalle di Malbacco. Appare importante anche l’illuminazione della strada pedonale per la Cappella, utile a favorire il passeggio di residenti e turisti. Viene richiesta anche l’installazione in paese di alcuni punti luce, di corrimano e di dispositivi anti barriere architettoniche a favore di anziani e disabili. La tassazione +è avvertita come afflittiva, e si richiede in particolare la revisione della TARI per le occupazioni delle abitazioni nei periodi estivi. E’ importante la manutenzione del depuratore, ma anche il potenziamento del segnale internet. La strada della montagna va adeguata nei punti stretti, potenziando i guard-rail e aumentando anche l’illuminazione. Si richiede la possibilità di riconvertire la ex scuola oppure di venderla reinvestendo i ricavi sul paese. È assolutamente importante una verifica idrogeologica urgente del versante sovrastante il paese verso la Cappella, assieme alla pulizia dei canali e al migliore smaltimento delle acque nella fognatura paesana. È richiesta l’installazione di una pensilina per l’autobus in cima al paese. Come in tutti e le frazioni, non manca l’invocazione di uno snellimento della burocrazia nelle pratiche edilizie e di agevolazioni per l’edilizia di recupero in montagna. Si vuole valorizzare la vocazione turistica estiva del paese. È richiesta la sistemazione della Via mulattiera che da Fabbiano scende a Riomagno, rivedendo le tubazioni di Gaia. Si richiede la apertura del cimitero il lunedì, e un servizio di scuolabus che scenda fino al parcheggio del paese.

GIUSTAGNANA

Viene richiesta prima di tutto una migliore illuminazione della strada da via Salde fino al paese. Un desiderio sentito dalla popolazione è poi quello del potenziamento della raccolta della spazzatura, della pulizia cigli delle strade e della potatura delle piante pericolose. Viene richiesto il posizionamento di dossi stradali fuori dal paese contro gli eccessi di velocità. Il cimitero della Cappella versa in condizioni disastrose, ed è richiesta la revisione degli orari di apertura. Si ritiene importante assicurare una costante manutenzione dentro e fuori il paese, il reperimento di ulteriori parcheggi, la verifica e l’adeguamento del depuratore e il potenziamento del segnale Internet. Un argomento molto sentito anche a Giustagnana, come nel resto della montagna, è quello dello snellimento delle lentezze burocratiche, specie in materia edilizia, settore in cui la gente chiede maggiori facilitazioni. Si è proposta ai Giustagnanesi, suscitando il loro vivo interesse, una mostra permanente su Lorenzo Viani in paese. Si è inoltre data garanzia della presenza quotidiana del Sindaco sul territorio e della pronta disponibilità della macchina comunale.

RIOMAGNO

Va cercata una soluzione tecnica all’eccessiva umidità presente in paese. Il paese richiede a gran voce una soluzione ai problemi tecnici e amministrativi del campetto da gioco per ragazzi. Non sarà difficile trovarla. Il fiume va pulito sveltamente, perché è stato lasciato in condizioni pietose. Occorre ridurre e neutralizzare i problemi derivanti dal passaggio dei camion, con particolare riguardo alle pericolose polveri sottili. C’è un grosso problema di viabilità legata al turismo della valle del Serra. A questo proposito una bella idea sarebbe quella di realizzare una “strada di Michelangelo”, seguendo alcuni studi già prodotti da alcune università toscane per la progettazione di uno sviluppo Turistico nella valorizzazione del paesaggio. La via di Fabbiano va sistemata. Si richiede una revisione della TARI, in forte aumento da due anni, ritenuta non più tollerabile.

AZZANO

Durante l’incontro sono state rappresentate diverse idee possibili per la destinazione da dare alla scuola di Azzano, fin qui sacrificata dall’Amministrazione comunale: accoglienza, polo espositivo, attività scolastiche originali (progetto “scuola nel bosco”). Le decisioni saranno prese assieme al paese. Allo stesso modo si è discusso sulla destinazione da dare all’ex Ufficio postale: punto di informazione e assistenza, protezione civile, ampliamento sede banda. Anche in questo caso sarà il paese a scegliere. Si richiede di ampliare il parcheggio nell’area del canale di San Michele. In generale va migliorato il rapporto fra le frazioni, e quello fra le associazioni e l’amministrazione, che non può farsi vedere solo in periodo elettorale. Va aiutato l’associazionismo, che è fattore di sostegno sociale e di salvaguardia per la montagna. In paese da anni è venuto a mancare il minimo decoro. Occorre agire sugli enti satellite come il Parco delle Apuane, l’Unione die comuni apuane, Gaia, Ersu) per migliorare il livello degli interventi e dei servizi. Va sviluppato il turismo. Idee possibili, oltre a quelle legate alla gestione dell’area del fiume e a un progetto di accoglienza per i turisti, si è parlato di una possibile realizzazione di una ferrata alla Tacca Bianca edella valorizzazione dell’Annunziata. Vanno risistemati e valorizzati i sentieri più belli che salgono versol’Altissimo. C’è una bellissima proposta di fare della Madonna del Cavatore un santuario.

CERRETA SANT’ANTONIO

Il problema più sentito a Cerreta è quello dell’accesso al paese e della disponibilità di un parcheggio sufficientemente capiente, che è possibile prevedere anche due fasi successive per facilitarne la realizzazione. Cerreta ha poi bisogno di un via di accesso e di fuga alternativa, essendo la strada principale posta su un versante storicamente interessato da frane. La strada di accesso va tenuta sotto controllo e rinforzata in ogni caso. La sicurezza di Cerreta va tenuta sotto attenzione: vi sono alberi caduti a marzo che ancora non sono stati rimossi in vari punti intorno al paese. Alcune famiglie che vivono isolate fuori dal paese vanno tutelate di più ed aiutate ad accedere ai servizi. La via del cimitero è sconnessa e non è stata mai pulita. Va migliorata l’illuminazione ai margini del paese e va realizzata una pensilina d’attesa per i ragazzi della scuola. Devono essere utilizzati scuolabus adatti ad entrare nel paese, e va cambiato il regolamento affinché tutti i ragazzi del paese possano usufruirne. Devono poter caricare i bambini delle diverse età. In generale il paese soffre la mancanza di servizi pubblici e un difficile dialogo con gli uffici comunali.

RUOSINA

Ruosina soffre lo storico problema della sua divisione fra Stazzema e Seravezza, che tuttavia può essere compensato con una attenta iniziativa di relazione e collaborazione fra comuni. Il problema più sentito in paese è quello della fognatura, non avendo depuratore. Serve quindi una grande opera di collegamento del collettore fognario con Seravezza capoluogo. Un altro problema sentito è quello dell’eccesso di velocità degli autoveicoli sulla strada principale del paese, la provinciale d’Arni. Occorre collocare dissuasori appropriati. A San Paolo, nel fiume è ricresciuta una foresta di piante infestanti, che già una volta l’alluvione ha portato via creando ulteriori problemi. Vanno tagliate e alla svelta. Va aiutato il paese nel suo desiderio di aggregazione intorno alla casetta dello sport posta sulla parte stazzemese. C’è poi la richiesta di valorizzare a scopo turistico-culturale delle ferriere dell’Argentiera: una richiesta che siamo intenzionati a raccogliere con molta curiosità ed interesse.

MINAZZANA

A Minazzana abbiamo raccolto soprattutto una denuncia rassegnata: “L’amministrazione comunale in cinque anni non ha fatto nulla per il paese, nulla di nulla”. Gli abitanti chiedono da anni un po’ di attenzione verso un piccolo centro che è ora di nuovo in spopolamento, apparentemente senza speranza. Il decoro urbano, il segnale internet, la pulizia del paese, le piccole manutenzioni. Non sono grandi richieste, in verità. La via di accesso al Pianaccio va completata e illuminata, per renderla maggiormente fruibile agli abitanti e per favorire le iniziative che si svolgono presso la ex scuola e la Pubblica Assistenza. Dopo un’ampia e fruttuosa discussione con il gruppo sportivo della montagna che gestisce e utilizza il campo di Minazzana, si è convenuto sulla necessità di pervenire il più presto possibile ad un intervento deciso e definitivo di adeguamento dell’impianto alle nuove necessità, sia per quanto riguarda il campo che per la struttura di servizio, evitando la parcellizzazione in piccoli interventi annuali, che hanno carattere meramente manutentivo di quel che c’è. Le possibilità di sviluppo per la montagna che deriverebbero dal potenziamento di questa utile e benefica attività sono talmente rilevanti che una amministrazione pubblica non può che prendere atto della necessità di inserire questo intervento fra le sue priorità.

SERAVEZZA CAPOLOUOGO

Nel capoluogo siamo al disastro. Le scuole dell’obbligo sono chiuse, il punto di primo soccorso all’ex ospedale è stato cancellato, l’ufficio postale è al 50% di orario. La Pro-loco è messa sotto sfratto da parte del comune. Non basta: il centro storico è completamente degradato. Luci spente, tombini tappati, marciapiedi rotti, fioriere secche, strade sporche, erba tagliata solo nel mese di agosto in vista delle elezioni. Il cimitero sta crollando. Nel fiume sono cresciute piante alte e pericolose. Non contenta, l’amministrazione comunale ha causato anche un grave problema di mobilità e di parcheggio per i residenti, sovrapponendo un proprio cantiere a quello del Pio Istituto Campana. Al palazzo Rossetti, mentre la giunta uscente parla di terzo lotto, c’è ancora da vedere il secondo che è sempre bloccato dal 2017, e dietro il palazzo sembra di entrare in una favela. Il cimitero di Seravezza sta franando al terzo piano in modo evidente. C’è da ripartire praticamente su tutto. Sarà necessaria una cura energica per ripristinare un minimo di decoro alla svelta e risolvere almeno le situazioni problematiche più urgenti. Intendiamo riportare alla svelta i ragazzi della scuola elementare in paese. Il cantiere del Pio Campana sarà tolto o spostato nel piazzale dell’Istituto. Interverremo d’urgenza sul cimitero di Seravezza, e faremo in modo che il punto di primo soccorso riapra alla svelta, così come l’ufficio postale. Nel medio e lungo periodo, la nostra intenzione, oltre a ristrutturare la scuola elementare, è quella di spostare il comune al Palazzo Rossetti e di far allargare l’alberghiero fornendogli nuovi spazi e realizzando una nuova cucina.Vanno risolti i principali nodi di degrado edilizio privato del paese, a cominciare dall’edificio delle suore a Santosano e quello della chiesa in Piazza Mazzini per arrivare ad alcune facciate in piazza Carducci.

CORVAIA

La frazione di Corvaia è ridotta in uno stato pietoso. Dall’incontro con i suoi cittadini è emerso un quadro deprimente sui mancati interventi di manutenzione sulle strade, sui marmi sporchi in piazza, sulle fogne che non drenano, sulle disfunzioni del depuratore con le inutili promesse dell’amministrazione comunale, sul pericolo della strada interna percorsa pericolosamente dai non residenti, sulle carenze dei parcheggi per i disabili. Si tratta certamente di una frazione che ha necessità di un rapido e radicale intervento di ripulitura e riordino. Va ripristinato il sentiero che dalla Casaccia va sulla Rocca, in funzione storico-turistica e naturalistica. Ci sono state proposte interessanti, come quella di utilizzare la canonica per l’organizzazione di esposizioni.

MARZOCCHINO

Viene segnalata la necessità di migliorare la raccolta differenziata, e si richiede una maggiore pulizia delle strade, il posizionamento di alcune telecamere in punti strategici dove vengono abbandonati rifiuti e l’aggiunta di cestini pubblici. Ci sono forti problemi di viabilità in Via Menchini e in via Case Rosse all’ingresso e l’uscita delle scuole; si ipotizza, tra l’altro, di realizzare una rotonda di facilitazione all’incrocio tra Via Seravezza e la via Provinciale. Nella zona della palestra e del campetto di via Catene si richiede un deciso intervento di sistemazione degli impianti, di ripristino del decoro e di prevenzione di fenomeni di degrado fra i giovani. Il parco giochi di Via Menchini va tenuto maggiormente pulito. Si registra un grande amore per il Palio, che andrebbe riconosciuto nel suo valore sociale e aiutato dal comune con maggiore convinzione, mentre si notano sussulti dell’Amministrazione comunale solamente sotto elezioni. Nella discussione è inevitabile che torni sulla bocca dei contradaioli la richiesta di un luogo per le prove di sbandieratori e musici. Viene proposta molto realisticamente la realizzazione di una comoda e pratica tensostruttura, visto che il famoso “Palapalio” è considerato ormai ironicamente dai cittadini come una penosa promessa elettorale.
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